Overtraining, o sindrome del sovrallenamento
Da Kinesiologa, mi è capitato diverse volte di avere, come pazienti, sportivi che riversavano nella disciplina praticata fin troppa dedizione, arrivando a lamentare tutti i sintomi del sovrallenamento (overtraining).
E’ proprio di questa condizione, che consiste in un rapporto squilibrato tra allenamento- alimentazione – riposo , che parleremo nell’articolo di oggi.
Sottoporsi ad estenuanti allenamenti e chiedere sempre più al proprio fisico è una trappola in cui molti atleti cadono e che inevitabilmente porta il corpo a ribellarsi.
Variazioni ormonali, perdita di peso eccessiva, abbassamento delle difese immunitarie, dolori muscolari, insonnia e depressione sono solo alcuni dei sintomi che possono costringere l’atleta anche a fermarsi del tutto.
Non mangiare in maniera adeguata e riposarsi poco, facendo passare intervalli di tempo troppo brevi tra un allenamento e l’altro, causa al corpo una condizione di stress che lo porta, nel tempo, ad accumulare i sintomi elencati sopra.
Un kinesiologo, con l’utilizzo dei test, può comprendere e correggere quello che provoca e aggrava questa condizione; il semplice riposo può aiutare ma non è garanzia di recupero totale e completo. Affidandosi a mani esperte si riesce a superare il problema e a far sì che il rapporto tra alimentazione, allenamento e riposo di corpo e mente sia equilibrato.
Molto spesso questa condizione si manifesta anche quando questo stress continuo e prolungato non è legato all’allenamento ma ad altri fattori (lavorativi o personali, ad esempio); allenarsi duramente quando si è in una situazione emotivamente stressante può produrre una “stanchezza” che l’organismo non è in grado di recuperare e compensare.
Il test kinesiologico è in grado di rilevare anche situazioni di questo tipo, dal momento che ha un approccio completo che valuta non solo la parte fisica, ma anche quella emotiva del paziente; quest’ultimo potrà quindi intraprendere un percorso di benessere che lo porterà ad una maggiore consapevolezza in modo da non ripetere gli stessi errori.
Alessandra
